testo e foto by Gange

Hai presente quelle domeniche di fine novembre?

Quelle domeniche dove solo un supereroe potrebbe risolvere la cosa.

E proprio quando ormai sei rassegnato al fatto che la domenica è

andata in vacca, ecco arrivare il Bat segnale!

Orami i tempi sono cambiati, niente più fari con pipistrelli, ma un

semplice sms che ti propone una discesa nel pomeriggio.

Opzioni possibili: risalita, Ticino o Marinone…

Il Marinone? mai fatto! Alè, si va.

Arrivo alla sede dove oltre al Bat c’è anche Alex, il neo Mujaeddin del kayak.

La notte precedente ha sbagliato il locale notturno e, contento di

aver salvato il fondoschiena adesso non vede l’ora di appoggiarlo sul

sedile della sua nuova Critical Mass comprata poche ore prima.

Il clima non è proprio tropicale, ci cambiamo in sede e finalmente partiamo.

Dall’appuntamento iniziale alle 15:30, tra ritardo mio, fare benzina

(sempre io), chiacchiere, recuperi e cotillons, il mio orologio

segnerà le 17:20 al ponte di Oleggio.

L’unico ad aver disceso il Marinone dieci anni fa è battista, che

ovviamente non ha le idee chiare.

Ci infiliamo nel Naviglio e arriviamo alla chiusa quando comincia a far buio.

Cosa facciamo?

Ci sarà acqua?

Ci sarà fondo per fare l’imbarco svizzero obbligato?

Ammetto che il più dubbioso ero io, non mi andava di finire al freddo

e al buio a camminare per il parco del Ticino, ma alla fine il vecchio

saggio e il giovane pazzo hanno visto giusto…. oddio, “visto” forse

non è il termine appropriato.

Insomma, Il Marinone aveva acqua e la discesa è stata piacevole, dalle

ombre mi è sembrato di “percepire” che sia un bel canale, per usare la

terminologia KTT direi: un Fagiolone!.

Sbarco al ponte di Turbigo e provvidenziale doccia calda al termine,

veramente un servizio da grande Club.

E dopo? Ovviamente Kebab!


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