Si è concluso questo week end il bel corso settembrino del KTT. Numerosi e atletici tutti gli iscritti.
No così non rende l’idea.

Anche quest’autunno 14 corsisti sono sopravvissuti ad uno dei mitici corsi di canoa del KTT. Un corso per principianti che però non è adatto a tutti….
Si sa: al KTT si fanno cose fuori dal normale, tipo tuffarsi in acqua con la bici o appunto buttare giù dai ponti corsisti alle prime armi.

Diciamo che le uniche qualità necessarie per poter aderire sono la tempra e il coraggio. E di tempra e coraggio i nostri impavidi corsisti ne hanno dimostrata in abbondanza.
Poco posso dire del primo round del corso, ma se vi dico che gli istruttori eran Bat e Marcio… beh non devo aggiungere molto altro no? Col primo round hanno avuto un assaggio; col secondo round si sono sicuramente rafforzati nelle loro convinzioni riguardo alla canoa e al KTT (qualunque esse fossero).

La giornata di sabato è iniziata col solito trambusto tipico di qualsiasi uscita in canoa, a qualsiasi livello (tutto documentato in numerosi altri report):
-che macchina prendiamo?
-dove andiamo?
-dove sbarchiamo?
-le pagaie e i paraspruzzi li hai presi tu?
-mancano le cinghie!
-i caschetti e i salvagenti sono sul furgone?
-ah! Non dimentichiamo le canoe!

E così via.

Vorrei solo tranquillizzare i corsisti: è assolutamente normale. Non è che siamo noi disorganizzati anzi vi assicuro essere in acqua ad un’ora dal ritrovo con i recuperi da fare e 12 persone da coordinare, non è facile.
E’ proprio il mondo delle canoa che ruota intorno al principio dell’entropia!!

Comunque una volta in acqua, i super corsisti avranno forse pensato <vabbuò il peggio è passato!>. E invece siete finiti tra le chele di due fanatici invasati come l’Andre e la sottoscritta. Cosa potevate aspettarvi????
Con il Bat a supporto poi, il minimo che poteva succedere e che si sbarcasse con la luna piena! (Tranquillizzo tutti i lettori: alle 6,30 eravamo già tutti in sede. E anche questo ha del miracoloso: nessun disperso! Nessun MIA -missing in action-, nessun disertore. Niente! Tutti uno più tosto dell’altro).

Direi che sabato è andato tutto bene e nella norma. Stanchi si per aver provato e riprovato tutta la tecnica canoistica scibile, testato le manovre base di sicurezza tuffandosi nelle calde acque del Langosco, sopportato senza sosta le nostre costanti esortazioni al perfezionamento, ma di sicuro… non esausti come li avremmo ridotti domenica.

E qui si è visto di che pasta eran fatti!

Prendi Pietro a esempio che si è tagliato una mano con la pagaia. Guai a parlargli di pronto soccorso!
– Ma va là. Ci metto un po’ di tape e poi quando arrivo a casa mi metto i punti io.

Andrea del mio gruppo che di fronte a una rapidina appena scoutata, ha deciso di fare la tiger line di Andreino.
-Son capaci tutti a far la linea del corsista. Ora vi faccio vedere io!!

Michaela ha lasciato il Gardner di stucco. Partita in quarta e si è sparata la rapida a una velocità che Shumacher avrebbe sbandato in rettilineo! Ma lei ha pennellato il passaggio!

Così pure Marco. Lui era un reduce del corso di giugno e per rafforzarsi nel corpo e nello spirito ha deciso di fare un altro ‘seminario’. E dovreste vedere che traghetti non ha fatto a questo giro!

Traghetti appunto. Sotto il campo slalom dismesso del ticino, una bella correntona ha dato del filo da torcere a tutti i corsisti.  Credo che quasi nessuno sia passato indenne. Al che voi penserete:-vabbè han fatto il bagno una volta, ora si saran placati.

A parte che non erano i primi bagni perché avreste dovuto vedere la sezione –APPOGGI. Extreme davvero!
Quando si dice avere le palle: non uno che non abbia provato ad appoggiarsi veramente sulla pagaia. Grandissimi! D’altra parte l’unica via per l’apprendimento è verificare con la propria esperienza. Quindi i ragazzi han preso sul serio il motto: provare per credere!

Comunque dicevo: a parte che non erano i primi bagni, ma in ogni caso praticamente nessuno si è tirato indietro da altri tre, quattro, cinque, sei, sette dieci venti tentativi di traghettare la corrente!
Siamo quasi arrivati al punto da dovergli sottrarre canoa e pagaia per portarli via!

E naturalmente dimenticavo di dirvi: DILUVIAVA! Ma questa è un’altra delle cose fantastiche e meravigliose della canoa: puoi farla anche quando piove. Anzi molto spesso la fai SOLO quando piove!

Dunque per non farli raffreddare, abbiamo cominciato una maratona del Ticino che per poco non si arrivava Pavia. Andre ha pure ventilato l’idea di far loro fare una super rapida (la più bella del Turbighese dopo il V del Fagiolo) con bucone centrifugante al fondo. Poi però colto da improvvisa debolezza ha deciso di soprassedere, forse intenerito o forse spaventato dallo sguardo di Franco che sembrava voler dire:
-ancora un altro chilometro e ti stacco la testa con un solo colpo di pagaia.
Franco: credo che l’Andre abbia deciso di adottare la tecnica dello sfinimento, ovvero sfinirti per renderti innocuo!

Vorrei ancora menzionare Chiara e Silvia: altre due donne che a Rambo gli fanno un baffo! Di Chiara va sottolineato con sospetto che conosceva a mena dito tutti gli anfratti del Ticino. Dal che si deduce che sia una provetta cacciatrice e che passi lunghi periodo infrattata nella selva….
Comunque della sua abilità venatoria poco so, ma in canoa la ragazza spacca. E dire che non è stata nemmeno sua l’idea di partecipare al corso di canoa! NO! Una sua amica l’ha trascinata e poi… l’amica ha dato forfait, mentre lei no. Ah la Chiara è una tutto d’un pezzo sapete? Se decide una cosa, volente o nolente, la porta fino in fondo nel migliore dei modi. E così ha fatto! Non mi stupirei di vederla cavalcare le rapide dello Zambesi da qui a qualche anno.
La Silvia pure: è arrivata al corso (trascinata da Rambo Pietro) già munita di pagaia, muta e salvagente! Bell’e pronta per la fulgida carriera canoistica che le si para davanti.

Per finire in bellezza, vi dico solo che a questo branco di canoisti parecchio affaticati da una giornata intensa, il President ha giocato un ultimo scherzetto per metterli alla prova un ultima volta.
Ci fermiamo al presunto sbarco e lui:
-No no le macchine le ho lasciate più giù!

E l’armata brancaleone, ormai vicina alla meta agognata dello sbarco si è precipitata giù per una rapidina finale (che ha mietuto qualche vittima) come un branco di bufali assetati.
Sbarchiamo finalmente dove indicato dall’Ans…. solo per risalire a piedi, canoe a spalla verso il VERO sbarco, che per l’appunto era più monte!!!
Si è temuto per la vita del President ve lo dico sul serio.

Insomma amici, un vero corso coi fiocchi!

I fiocchi naturalmente erano il grande Gianlu, si fa in quattro,  è onnipresente, aiuta tutti è davvero una colonna portante dei corsi! Grazie Gianlu. Idem per Hugo, che non perde occasione per documentare fotograficamente le gesta dei corsisti. L’insostituibile Gardner, che oltre ad aver generosamente sponsorizzato il trasporto canoe col suo camion, è un intrattenitore nato e dissemina contagiosa allegria con la sola imposizione dello sguardo! Tex è venuto a dare sostegno psicologico e a colorare il Ticino (anche se sospetto stesse pensando come mettermi nei casini con un’altra ferrata). Naturalmente il President! Che se non ci fosse lui, non ci sarebbe il KTT. Super Bat che vigila su tutti ed è una miniera di aneddoti! Senza dimenticare uno stuolo di accompagnatori incalliti: Alberto, Albert, Davide, Jacopo, Romolo (molti dei quali ex-corsisti aficionados!).

( articolo by sPaM, foto by Hugo,Gianluca)

 

Report di Micaela

Ciao KTT e grazie per le 4 bellissime giornate di corso!
Ci siamo divertiti un sacco!

Maurizio ed io abbiamo provato la canoa perché eravamo alla ricerca di un’attività nuova da fare quando la stagione sciistica si interrompe, che fosse in mezzo alla natura e che desse anche qualche brivido! Beh la canoa pareva una buona scelta.

Dopo aver ascoltato vari racconti del cugino durante l’inverno e nonostante una prova in acqua dalla temperatura glaciale a inizio maggio, l’entusiasmo per il kajak si è consolidato con qualche giorno in agosto in Slovenia sul Soca dove avremmo potuto anche incrociare – ma lo abbiamo scoperto solo dopo – qualche membro del KTT.

Dopo le acque cristalline del Soca il confronto non era facile e invece il Ticino, il Naviglio e i suoi canali ci hanno lasciato stupiti! Paesaggi bellissimi (anche se eravamo perlopiù concentrati su come pagaiare, andare dritti, prova l’appoggio, entra bene nella morta, tenta di non capottarti e svuota la canoa perché ti sei capottato), acqua (non fredda) pulita e soprattutto grande atmosfera sia tra gli istruttori che con gli altri del corso. Con qualche pazzia …. o forse no, ma l’entrata alla svizzera dal ponte di Castelletto di Cuggiono un po’ di brivido l’ha dato e soprattutto qualche considerazione del tipo … ma alla tua età inizi a fare ste cose???

Grazie quindi a tutti gli istruttori – Marcello e Pamina in particolare nel nostro caso – accompagnatori, recupero dispersi, organizzatori e fotografi che ci hanno accompagnato in questo corso ed anche ai compagni di corso che spero ritroveremo per qualche uscita tra non- pro.
Il corso è organizzato molto bene – logistica compresa – gli istruttori molto bravi e l’entusiasmo davvero palpabile. Questo ci ha consentito sia di migliorare un po’ che di divertirci, anche con gli inevitabili bagni (Pamina confesso , mi sa che non è che ci dessi proprio dentro con le prove degli appoggi nel canale …..). E pure il Ticino e i canali che abbiamo fatto sono davvero belli. Questo francamente era abbastanza inaspettato. Non ricordo nemmeno un nome dei canali, a parte il ponte di castelletto di cuggiono – ma questo per me è normale, quindi se mi dite cosa abbiamo fatto … me lo segno. A proposito, bello anche il posto della prima lezione alla centrale.

Non so se riusciremo ad esserci in settimana, ma vediamo di provarci e se qualcuno vuole fare qualche uscita nel weekend prossime settimane noi ci siamo! Anche sabato.
E ovviamente per i corsi di eskimo in inverno perché – parliamone – sarà pure istruttivo ribaltarsi e vedere che esci facile, ma svuotare la canoa ogni volta è un vera palla .

p.s. unico appunto (da Micaela) . In ufficio mi hanno beccato la tessera, visto la foto e mi han chiesto di che associazione si tratta!!!
p.s.2 grazie a Pamina per il report eHugo per le foto. Spero qualcuno metta le foto del salto dal ponte … sono curiosa di vedere l’espressione…….

Micaela e Maurizio

Da massimiliano di verbania

Ciao KTT,
sono veramente felice di aver partecipato al corso di settembre.
Ad agosto girovagavo tra Marche e Umbria e, dopo aver fatto una “discesa turistica” sul fiume Corno, entusiasta dell’emozione di stare nel fiume, ho chiesto alla guida dove potessi rivolgermi per un corso.
E dall’Umbria mi fu detto: “Beh, dalle tue parti puoi rivolgerti senz’altro al club di Turbigo!”
Detto, fatto. Mi sono informato e mi sono iscritto.
Sono state quattro giornate speciali. Bella l’atmosfera: una leggera, folle e fosforescente corrente elettrica che sembra attraversare, accomunare e unire “gli esperti” del gruppo. Molto ben organizzato il corso, a mio avviso, condotto da persone che hanno trasmesso sicurezza in noi corsisti, alcuni dei quali più spaventati di altri. E con molti kayakisti (si dice così?) del club presenti, pronti a darci una mano e sostenerci negli inevitabili momenti di difficoltà. Un grazie anche a tutti i corsisti, con i quali è stato piacevole condividere questa esperienza.
Bello, molto bello.
Massimiliano

 

 

 

Categorie: corsiHome

4 commenti

Pietro Luigi Fedeli · 16 Settembre 2013 alle 21:44

Mano a posto…come nuova…pronti per il prossimo attacco!!!!

chiara · 17 Settembre 2013 alle 09:13

ahahha! grande pamina! un report coi fiocchi! grazie a tutti gli istrutturi e accompagnatori del ktt, stra disponibili e gentilissimi con noi, giovani (o quasi!) canoisti in erba!:P

MassiVerbania · 18 Settembre 2013 alle 14:18

Ciao KTT,
sono veramente felice di aver partecipato al corso di settembre.
Ad agosto girovagavo tra Marche e Umbria e, dopo aver fatto una “discesa
turistica” sul fiume Corno, entusiasta dell’emozione di stare nel fiume, ho
chiesto alla guida dove potessi rivolgermi per un corso.
E dall’Umbria mi fu detto: “Beh, dalle tue parti puoi rivolgerti senz’altro al
club di Turbigo!”
Detto, fatto. Mi sono informato e mi sono iscritto.
Sono state quattro giornate speciali. Bella l’atmosfera: una leggera, folle e
fosforescente corrente elettrica che sembra attraversare, accomunare e unire
“gli esperti” del gruppo. Molto ben organizzato il corso, a mio avviso, condotto
da persone che hanno trasmesso sicurezza in noi corsisti, alcuni dei quali più
spaventati di altri. E con molti kayakisti (si dice così?) del club presenti,
pronti a darci una mano e sostenerci negli inevitabili momenti di difficoltà. Un
grazie anche a tutti i corsisti, con i quali è stato piacevole condividere
questa esperienza.
Bello, molto bello.
Massimiliano

Marco · 19 Settembre 2013 alle 21:13

Direi che e’ gia’ stato descritto il corso per filo e per segno e in ogni minimo dettaglio….
Questo e’ il secondo corso che faccio e spero di continuare ad oltranza con il gruppo, direi a dir poco fantastico, aggiungo i miei ringraziamenti per l’enorme pazienza che gli istruttori e collaboaratori hanno avuto nei nostri confronti perche’ immagino si veramente dura gestire cosi tante persone in svariate situazioni,I RECUPERI IN PRIMIS.
Grazie e a presto..

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