31 marzo 2014 in canoa – entusiasmante
Versione breve:
Partire per fare 2 giorni di snowboard
Portarsi dietro l’abbigliamento da canoa per riuscire a fare snow e canoa la domenica
Avere un ginocchio che fa male sulla neve sabato
Avere un amico che ti presta canoa e pagaia la domenica
Avere un gruppo di amici che ti guidano e ti fanno compagnia nei tratti difficili
Il sole
Avere un bel ricordo delle ultime discese 2013
Imbarcarmi con la neve (sfizio tolto!)
Scendere lungo il Sermenza con solo i primi 15 minuti di ansia e poi divertirmi a fare tutto
Davidino che mi guida, l’Ele che lo segue trasparente
Il Giancarlo a vista, con quel bordo prolungato che rovina il mio boof
Un pezzo di rapida di ingresso piu’ le gole del Sermenza (che se non le faccio adesso, quando le faccio che con tanta acqua non sono ancora in grado di farle)
L’imbuto sbagliato ma per fortuna con poca acqua
Il Sesia
BALMUCCIA… ok, la farò un’altra volta, in fondo è solo da 2 anni che rimando
BALMUCCIA… se non la faccio adesso con poca acqua e poca spinta da dx (in teoria) potrei o farla a breve la mattina con poco scioglimento di neve oppure… vabbe’, rimanderò all’autunno
BALMUCCIA… Marcello che mi dice: seguimi (capirete che dopo alcune esperienze vissute con lui dopo aver dato realtà a questo significato non mi sento tranquilla al 100%)
BALMUCCIA… io che faccio per sbarcare e Marcello che mi ripete “seguimi”… e io che senza allenamento e dopo 8 mesi fuori da un fiume mi sento bene
BALMUCCIA… si parteeeeeeeee … seguo Marcello… ormai si va avanti… continuo a seguirlo… vedo solo lui… e la cima delle onde (dove il Nonno mi insegno’ a puntare la pagaia ai tempi dell’Asahan)… ci sono… vai, sei tranquilla, allora fai le cose per bene… spinta da destra… io che vedo e mi avvicino al bananone d’acqua contro la roccia e penso di usarlo per fare un bell’appoggio… sono carica e attenta… bananone… nooooo!… cappottata, penso “ora stappo”… ripenso “macchè stappi??? Hai eskimato per 8 sessioni di piscina!” … eskimo… facile, mi riesce incredibilmente facile, son su, alla luce del sole, sono a fine rapida, mi giro, guardo LEI, vivo il risultato dell’esperienza, della sfida… ESULTOOOOO “SIIIIIIIIIIIII” “SIIII” “SIIII” “SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII” il mio urlo che rieccheggia per tutta la valle “SI!” e il gruppo di esperti accompagnatori che pare aver colto il mio entusiasmo con pacche sulle spalle e high-fives
Per riprendere le parole di Gianlu: mi son tolta questo sassolino
Ok, il livello era basso, ma… da qualche parte bisogna pur iniziare! 🙂 (e cmq Marcello mi ha detto che la confluenza spingeva benino). Oggi è martedì. E’ tutto ieri ripenso che voglio riprovarci. Magari farò meglio, magari peggio, ma a forza di provarci dovrebbe venire più facile… (si spera!)
Grazie a tutti quelli che mi hanno accompagnato in questa fantastica giornata da Boccioleto a Chiesa 🙂 🙂 🙂 viva il KTT e gli aggregati
Federica
VERSIONE LUNGA
Voglio raccontarvi di quella che è stata la mia più entusiasmante discesa in canoa da quando ho iniziato ad andarci.
Per godere di un fantastico giornata di canoa bisogna partire pensando di voler fare snowboard due giorni portare la roba la canoa per riuscire a fare snowboard e canoa nella stessa giornata e avere un ginocchio dolorante già al primo giorno sulla neve in questo modo l’unica cosa che puoi fare è Canoa e quindi sarai contenta di farla perché non avresti potuto fare altro!
Il tutto è partito con l’idea di farmi un fine settimana di snowboard. Visto che da novembre il ginocchio mi ha tenuta ferma quest’anno ho fatto solo quattro uscite con la neve e quindi eccomi pronta per un sabato e buona domenica coi fiocchi. Già certo perché le condizioni che si trovano in cima il sabato sono ancora di neve fresca. Purtroppo già alla prima discesa sento un male non indifferente al ginocchio una fastidio prolungato che si presenta a ogni secondo di ogni singola discesa. Il morale e sottoterra. Per fortuna che la compagnia di Pizzo Diego e Dani mi tira su il morale. È chiaro che l’indomani cioè la domenica non posso assolutamente andare sulla neve. Fortuna vuole che in macchina avevo caricato la mia sacca con la roba da canoa con l’obiettivo di riuscire a togliermi uno sfizio: in una stessa giornata sciare e poi andare in canoa per fare doppietta. La domenica mi alzo con tutta la calma del mondo e raggiungo gli altri al monrosa. Per fortuna riesco a raccattare pagaia e canoa da Davidino – grazie. Non so davvero cosa fare: la spalla l’ho sistemata due settimane fa da una lussazione che mi è durata una settimana, non ho mai provato a pagaiare e non so se mi darà fastidio. Tutti sono indirizzati sul Sermenza che avevo fatto una volta l’altra volta l’anno scorso e mi era piaciuto molto. Facilmente mi lascio convincere penso: proviamoci al limite alla prima rapida esco e raggiungo gli altri per fare il tratto gara oppure neanche quello. Per fortuna la spalla dalle prime due rapide vedo che regge. Sono contenta ma sono ancora un po’ incerta. I primi 15 minuti sono un po’ in ansia d’altronde è la prima volta dopo mesi che vado in canoa; è la seconda volta che scendo il Sermenza; c’è l’acqua ghiacciata e la canoa e la pagaia non sono nemmeno quelli che uso normalmente. Non mi interessa! Ho voglia di andare in canoa e sono contenta che la riprendo con lo spirito con cui l’avevo lasciata l’estate scorsa: con la volontà di scendere divertendomi. Seguo Davidino che apre il percorso seguito da Elena e io che gli vado subito dietro. Elena per me è trasparente: memorizzo dove passa Davidino e lo seguo. Arriviamo al Giancarlo non ero preoccupata del salto, ma ero preoccupata per la mia spalla. Senza problemi lo faccio. E’ vero che l’acqua era bassa e anche vero che forse la canoa grossa aiuta, ma comunque l’ho fatto col sorriso sulle labbra sbagliando un po’ il boof ma per fortuna il livello perdona. Proseguiamo poi fino alla rapida di ingresso alle gole. Sbarco in alto, faccio mezza rapida a piedi dopodiché a metà della rapida mi reimbarco per fare le gole del Sermenza. Penso: se non lo faccio con questo livello quando mi ricapiterà di poterlo fare visto che con tutta la neve che c’è e si scioglierà i livelli saranno alti e a lungo? Va bene, ormai ho acquisito feeling con la canoa e con la spalla. Sbaglio completamente l’imbuto che però è clemente e proseguo fino a uscire dalle gole. Arriviamo sul Sesia. Prima rapida terminata, la prossima è Balmuccia…
Davanti a me la rapida di Balmuccia. Erano due anni che mi sfidava incutendomi timore con quei draghi di acqua in fondo alla rapida che ho sempre visti come insormontabili. La giornata era buona. Ero riuscita a fare il Sermenza piuttosto tranquilla e il livello basso di Balmuccia mi spingeva a provarci anche perché in testa avevo il ritornello “ma se non lo fai adesso che c’è l’acqua bassa quando pensi di farlo?” Nella mia testa c’erano risposte tipo “magari un altro giorno la mattina presto quando la neve non si dice non si è ancora sciolta” oppure “in autunno” ma questo avrebbe voluto dire aspettare ancora l’acqua bassa. Complice una canoa bella stabile, al secondo incitamento di Marcello “ma dai vieni e seguimi” (e quel seguimi di Marcello a me fa sempre molta paura) mi sono lasciata convincere. Via che si parte tenendo la destra, seguo la linea di Marcello, vedo solo onde e mi propendo in avanti per puntare la pagaia sulla cima dell’onda. Vedo solo onde ancora, ma… almeno vedo! Il cambio di lenti a contatto è stato un cambiamento incredibile ora vedo quando mi entrano gli schizzi di acqua negli occhi, prima avevo 5 secondi di buio! Affronto il treno di onde concentrata, ma tranquilla. Alla confluenza vengo spinta a sinistra esattamente come Marcello che si appoggia sulla banana d’acqua contro la roccia e va oltre. Era anche mia intenzione quella di appoggiarmi contro la banana d’acqua e infatti mi sono appoggiata, ma invece di fare un appoggio in stile derapata… mi sono ritrovata a testa in giù. Prima cosa che penso è “ora stappo” la seconda cosa che penso è “ma che caspita dici Fede? Se stappi è peggio e poi l’eskimo lo sai fare e tutto l’inverno che li fai in piscina!” quindi eskimo e mi ritrovo in fondo alla rapida.
Mi giro e dietro di me c’era Balmuccia. Dopo due anni che la guardavo l’avevo superata! Una sensazione di vittoria almeno per questa volta; perché so bene che con un’altra canoa (questa orgasmo) o con più acqua la situazioni cambia e può diventare ben più difficile.
Ma chi se ne frega. La prima volta è sempre la prima volta non importa le condizioni!
Alzo le braccia al cielo ed esulto contentissima che anche gli uccellini in cima della montagna mi hanno sentito. Ho potuto condividere la mia felicità con tutti gli altri che erano con me. Ero contagiosa. In fondo tutti hanno provato la stessa cosa nell’affrontare una sfida che prima o poi sono riusciti a confrontare.
Come dice Gianluca “mi son tolta un sassolino dalla scarpa!” 🙂
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