Partecipanti: Paolo Paolo Paolo Milca Andrea Pamina Marcello Daniele Gigi Valerio Lorenzo Matteo

Prefazione dell’editore: Quella che segue è la storia vera di quel che è successo in Norvegia descritta da Pamina Vitta,(detta anche guercia per la sua vista laser) senza dubbio la miglior canoista italiana d’alto corso, che non supera però il grado elevato di follia latente e di instancabile vagabonda. Giusto per darvi un’idea in due settimane di vacanza è stata prima in Francia in kayak, poi si è persa facendo trekking in val d’Aosta, ripartita per la Slovenia per far canoa al ritorno è venuta con noi in Norvegia, dopodiche è stata altri giorni in Francia, poi in val Sesia e ora è al mare non si sa dove e ha già organizzato per il fine settimana la traversata del montebianco. Devo ammettere che inizialmente avevamo qualche dubbio sull’accettarla o meno nel gruppo, ma l’idea che ci avrebbe cucinato degli ottimi pranzetti e fatto i recuperi ci ha convinti a decidere per la sua ammissione…. Risultato disastroso però: appena salita in auto ci ha affibbiato dei diminutivi e dei soprannomi – tra cui Marcio (diminutivo di marcello ) che non gli perdonerò mai -, non ha mancato una discesa (un recupero l’ho dovuto fare io); la prima sera ci ha fatto fare 60 km di auto per cercare un paio di calze di spugna (l’ha specificato solo all’ultimo giorno in aeroporto che le calze non erano quelle in goretex) che evidentemente non abbiamo trovato; e per finire ha fatto una spesa a base di tonno in scatola per 8 giorni, di modo che per tutto il nostro soggiorno al nord abbiamo mangiato tonno, tonno e maionese, tonno e pane , tonno e insalata , tonno e pomodori, tonno e marmellata , tonno e formaggio , tonno e salmone, tonno e biscotti. A fine vacanza avevamo tutti la coda di tonno..

ALLA SORGENTE DELL’ACQUA NELLA TERRA DEI TROLL (by Pamina Vitta)

I protagonisti di questa storia ve li dovete figurare come personaggi di un libro fantasy, ovvero come elfi dalla pelle diafana e dai biondi capelli setosi (!), con indosso vestiti strampalati (gonnellini da canoa, caschetti vichinghi e altre amenità in puro neoprene!),  armati di appuntite pagaie in carbonio.  I loro nomi vi aiuteranno a visualizzarli meglio.

Il leader indiscusso del gruppo portail nome di SQUILIBRIO MARCIO (Marcello Parmigiani); il che mi sembra piuttosto esplicativo delle caratteristiche di quest’uomo… Come ogni leader che si rispetti, e’ supportato da una spalla, la sua mano destra, l’allievo prediletto: il LERCIO (Andrea Colombo). I due viaggiano sempre in compagnia di un terzo individuo… assai poco raccomandabile: il SORCIO (Daniele Vecchio). Un solo consiglio: stategli alla larga; la sua follia è poco evidente giacché un volto angelico dall’espressione ingenua, la mimetizza accuratamente. Eppure sappiate che nemmeno di lui c’è da fidarsi!!

A questo affiatato gruppo di brutti ceffi è toccato in sorte alla sottoscritta di condividere 7 giorni di puro sballo!

Alla partenza il gruppo denota subito un’innata sintonia: un sacchettino poco più grande di un beauty case per gli abiti civili, una sacca di proporzioni pantagrueliche di attrezzatura da canoa, qualche alimento sotto forma di scatolame o pacchetto di patatine.

Per tutta la durata del viaggio i 4 hanno sfogliato con fanatismo religioso, la guida dei fiumi della Norvegia, quasi si trattasse del sacro libro delle rivelazioni.

La cosa bella della Norvegia è che penso sia l’unico paese in cui la guida dei fiumi mostra immagini di fiumi meravigliosi che sono ancora più belli dal vivo che in foto! Per questo non dovrà stupirvi che in 7 giorni appena (arrivo e partenza compresi) abbiamo percorso 11 fiumi diversi, sbarcando mediamente verso le 22,30 di sera!

Tutto ció anche e soprattutto grazie alla presenza in loco di altri 4 baldi canoisti: i 3 Paoli (Maifre’, Shwarz, Pomp) e la mitica Milca! Presente anche GandalfGigi (natural born killer nel gioco dell’assassino con quegli ambigui occhiali fotosensibili!!) che ha dato un contributo fondamentale nel dirigere il traffico e le menti fuori controllo di noi 8 psicotici, in virtù della sua decennale esperienza in Norvegia. Inquietante la sua imperturbabile tranquillità e lo sguardo perennemente sereno anche quando la situazione sembrava precipitare… giù per rapide spaventose!

In una veloce carrellata delle epiche discese percorse, non si puó non menzionare il vulcanico inizio (…da cui avremmo dovuto capire quale piega estrema stava prendendo la vacanza!) che ha visto protagonisti il Pomp e il Lercio (andreino). Sorvoliamo i dettagli. Sappiate solo che al termine del primo giorno la canoa di quest’ultimo presentava un’originale presa d’aria in punta. La sua Critical Mass insomma aveva preso una brutta piega… al posto della punta un grumo frantumato di strisce di plastica in ogni direzione che, per ironia della sorte, assomigliavano ai capelli dritti del suo proprietario. A stento trattenendo le lacrime per il dispiacere di vedere la sua fida canoa tanto malconcia da non lasciare speranza di poter essere mai più arcionata, Andreino si è rabbuiato al punto che qualcuno ha pensato non sarebbe uscito da questa crisi, senza l’aiuto di Prozac in dosi massicce.

E invece dopo una cena a base di tonno, crackers e parmigiano spalmato di miele, Squilibrio Marcio ha preso in mano la situazione. Rimediato un phon per riscaldare la plastica, col sorriso a 360’ stampato in faccia (dovuto più che altro alla fantastica discesa serale di Amot!!!!), ha cominciato a “pettinare” la critical. Dapprima una bella spuntata di 15 cm di materiale in eccesso, poi una bella pieghetta laterale, una spalmata di gel, due bigodini ed eccoti una critical completamente rinnovata nella forma e nello spirito.  Confesso che non ho mai nutrito la benché minima speranza che la canoa del Lercio potesse tornare a galleggiare. Confesso di aver pensato che fosse follia pura tentare di saldare una falla che a confronto il Titanic c’aveva una piccola crepa! E non sono stata la sola… ad apprendere la prima lezione norvegese: Squilibrio Marcio ha praticamente sempre ragione!! (…anche quando sosteneva che ci saremmo entrati in 4 con 4 canoe da 50 kg ciascuna, su una focus berlina, col portapacchi gonfiabile!).

Forte di questo insperabile successo, la carovana di 4 mezzi (e 9 folli) ha raggiunto (non senza enormi difficoltà orientative) i salti dello Store Ula dove il Lercio (Andreino) ha ridato dignità alla sua Critical, conducendola con stile giù per i 3 mitici salti.

Da notare il fatto che è qui cominciata la nemesi di Maifrè: per una qualche misteriosa forza oscura, nessuno è mai riuscito a riprenderlo o fotografarlo nelle rapide più spettacolari della Norvegia! Una volta finiva la batteria, un’altra la memoria era piena, un’altra ancora non si riusciva a metterlo a fuoco, oppure si inquadravano gli schizzi laterali, le rocce, il cielo, i compagni sulla riva ma mai siamo riusciti a imprimere su pellicola le sue prodezze. Nessuno dubiti comunque della sua presenza. Otto testimoni possono bastare e l’assenza di prove fotografiche,alimenti solo il mito di passaggi pennellati che avrebbero fatto invidia a Steve Fischer!!

In un crescendo armonioso di successi fluviali che hanno compreso Jori, Upper Rauma, Driva (sotto diluvio biblico che ha portato il fiume a crescere di 20 cm rispetto all’imbarco), Ulva, Upper Grovu e chi più ne ha, più ne metta, spicca l’impresa davvero epica del Tora Bora.Questi 500 metri di fiume incanalato in una sequenza di rapide veramente spaventose, con una pendenza e una portata d’acqua da brivido, sono stati solcati da Andre, Marcio, Gigi e Paolo Shwarz. I primi due hanno davvero compiuto un capolavoro canoistico, portando a termine la discesa con energica grazia e determinazione invidiabili. Gigi ha sfiorato il successo e si è comunque meritato se non proprio l’oro, per lo meno l’argento su questo fiume davvero strepitoso. Shwarz porta a casa il bronzo per aver tentato l’impresa, volontariamente interrotta a metà…  per il solo piacere di poterla ripetere integralmente l’anno prossimo!!!

Ma parlando di perfezionisti va detto che sono imbattuti in termini di preparazione culinaria il Pomp, assistito dall’impeccabile Milca! Il Pomp si è infatti distinto per le sue cenette davvero prelibate, sempre accompagnate da squisiti dessert preparati ad arte dalla Milca. Talvolta durante il giorno capitava di imbattersi nel Pomp che asoltando Mina dall’ ipod, spadellava nel suo camper con la grazia di Carla Fracci, mescolando ingredienti misteriosi che producevano sopraffine pietanze.

Si ècosì assistito per tutta la durata del viaggio ad un’incredibile dicotomia, un contrasto che è la prova tangibile che i poli opposti si attraggono (Yin e Yang): i due tavoli dei raffinati e dei cialtroni. Senza citare l’appartenenza di ogni individuo all’uno o all’altro gruppo (cosa per altro ben deducibile dalla premessa!), sappiate che ogni sera si assisteva a questo dualismo: una tavola romanticamente apparecchiata con piatti in fine ceramica, fiorellini a centro tavola, candele, tovaglioli ricamati e raffinati menù, divinamente rifiniti da far invidia a Vissani, ed un’altra tavola in cui una cesta di cibi secchi ed umidi mescolati alla rinfusa, senza precisa consistenza, venivano divorati (più di una volta senza nemmeno l’uso di posate!!) da un branco di uomini (e donne) randagi che perdevano ogni parvenza umana per assumere quella di famelici lupi mannari.

Eppure nonostante questo dualismo e questa incredibile differenza negli usi e costumi, gli 8 membri della spedizione sono sempre rimasti uniti ed affiatati come un sol uomo!

Ci sarebbero decine di aneddoti ancora da riportare… a partire dalla Hytta affumicata al salmone, al gioco dell’assassino, ad un raid notturno ad Oslo dove 4 italiani si sono abilmente impadroniti di un’antenna per Ford Focus (non senza aver tenuto alta la bandiera della loro anarchia alimentare, fagocitando un orribile kebab ad ore improbabili nei bassifondi della capitale norvegese), rally spericolati tra due autisti forsennati…

…ma certe cose devono rimanere nella leggenda.

Ringrazio tutti i partecipanti a cominciare da Milca il cui sorriso ci ha accompagnati costantemente dall’alba al tramonto di ogni giorno trascorso in Norvegia!

I Segreti delle norway Mountain

di Milca Molteni 

Prefazione dell’ editore : Qui sotto trovate il  raccondo “della” Milca la seconda donna del gruppo, o la prima, dipende da quando l’avete vista per prima , penso la più forte e alta canoista svizzera che fa “alto”corso, anche perchè non ne conosco altre, ne ho mai visto una svizzera cosi alta, Heidi era alta 60 cm (aproposito lei che vive li non sa nemmeno come si chiama il nonno di Heidi) direi che non c’è nulla da ridire su di lei, canoisticamente impressionante, montava e smontava il campo prima di tutti, cucinava e faceva dei dolci incredibili, unica nota dolente è che ha un vocabolario incomprensibile, lei ganassa,fa delle ciugnate incredibili, delle mattate indicibili,chiama col natel,ha gli autocollanti sulla canoa, ha la tuta da training,e fa la doccia col dusche ed è l’unica ad aver visto il cervo norvegese, la mattina prende i topi, e porta sempre con se la vignetta. Vi lascio al suo racconto

Riassumere in poche pagine quella che è stata la vacanza in Norvegia 2008 è impresa alquanto ardua, se non impossibile: troppe le discese fatte, troppe le risate, troppi gli aneddoti, troppe le bellezze della natura, i colori del cielo, le emozioni Chi in Norvegia già ci è stato può capire, chi non c’è mai stato ci vada al più presto..per i canoisti è un vero paradiso!

12 giorni di ferie, 15 tratti discesi, un gruppo stupendo di 8 + 1 a cui si sono aggiunti Valerio ed in seguito Lorenzo e Matteo.

La sottoscritta ha avuto il privilegio di appartenere al quartetto meno barbone della spedizione, ossia alla compagnia dei Paoli, composta da Paolo, Paolo e Paolo.

Già potete immaginare il primo problema che si poneva nella vacanza: distinguere i tre Paoli.. solo dal nome a dire la verità, perché per il resto il distinguerli è assai facile: c’è il bello, il brutto e il cattivo.. oppure il perfezionista, il serio e lo strusone; l’irrequieto, l’innamorato e il comodone; l’alto, il basso e lo smilzo; il musicista, il ballerino di breackdance e il motociclista..

Grandiosi tutti nel loro modo di essere, talmente diversi che ancora non riesco a capire come possano andare così d’accordo.

Delle doti culinarie di Pomp già è stato riportato, sulle doti di smontaggio e rimontaggio canoe di Schwarz credo non ci sia bisogno di soffermarsi (sappiate che nemmeno in Norvegia ha perso il suo vizio), forse chi lo conosce si stupirà nel sapere che il terzo Paolo  ha una dote di sopportazione oltre quella che potete immaginarvi: non ha mai perso la calma nemmeno quando il venerdì sera prima del rientro (allorquando era stato programmato di essere a Oslo per cenare in un ristorante ed essere quindi in aeroporto il mattino) alle 22 ci trovavamo a 400 km dalla destinazione sulle rive di un laghetto – da cui siamo poi stati cacciati malamente da un norvegese incazzato – ad attendere lo sbarco dell’irrequieto e del suo fido compagno che si è sacrificato ad accompagnarlo nella discesa di un fiume praticamente secco per non correre il rischio di sentirsi rimenare per 24 ore di viaggio che “insomma si poteva fare un’ultima discesa prima di partire”; oppure quando diretti a Bergen ci abbiamo messo 2 ore per fare i primi 20 km causa improvvise pause imposte dal duo P&P del VW, tra cui quella in cima ad un passo per fare una discesa in bob su un lastrone di neve sotto una pioggerellina autunnale..; oppure ancora allorquando all’aeroporto di Oslo, dopo aver già fatto ceck-in e tranquillamente seduti nella zona d’imbarco siamo stati chiamati all’altoparlante, poiché per ben due volte il “supervisor” dei bagagli si era rifiutato di caricare le canoe….

Ma qui siamo già alla fine della vacanza.

L’inizio è stato tutto un programma, con la sottoscritta che il giorno della partenza ha atteso sino alle 1.30 di notte i due Paoli, che secondo le previsioni avrebbero dovuto giungere a Bellinzona verso le 20.00…. 6.5 ore per coprire una distanza di ca. 100 km.. e ne dovevano fare altri 2000 per arrivare in Norvegia!!

Nel mezzo vi sono 10 giorni veramente da sballo, 10 giorni il cui schema tipico era sveglia quando capitava, colazione in tutta calma, discussione sul fiume da fare, 1° imbarco mai prima delle 13.30, spuntino, ev. spostamento o 2° imbarco intorno alle 20. Cena non prima delle 23..,,

Oltre ai tre Paoli la spedizione si componeva di un comico degno di Zelig, apparentemente molto tranquillo, possessore di un casco molto originale che lo fa assomigliare ad un calabrone in canoa (Daniele); di un folle regista che in canoa non ha mai sbagliato nulla se non un banalissimo traghetto in corrente sul ciglio di un passaggio con rullo iniziale da evitare (Marcello); di un baldo e bel giovincello dalle grandi doti canoistiche (Andrea) e di una grande canoista  sprizzante simpatia, allegria ed energia da tutti i pori (Pamina).

All’allegra combricola si è da subito aggregato il mago Gigi – a dir poco sorprendente per lo spirito dimostrato e la capacità di adattamento al gruppo dei folli – accompagnato da figlia, gatto e consorte – che ringrazio per i recuperi e la compagnia – e poi Valerio (pure accompagnato da fam.), l’uomo dall’infallibile (????) memoria di diritto entrato nel team dei pazzi dopo che alle 22 di un mercoledì sera ha cavalcato con la canoa il lago ai piedi dello Jolsterbreen, per poi risalire a piedi con barca in spalla il ghiacciaio, messo in posa canoa, e pagaia per autoscatto e poi disceso i primi 50 m del torrente che nasceva dal ghiacciaio, il tutto ad un temperatura dell’aria di ca. 5 ° e quella dell’acqua vicino allo 0.

Negli ultimi giorni siamo poi stati raggiunti da Matteo e Lorenzo in pochi giorni dimostratisi all’altezza del gruppo (Lorenzo subito entrato nelle mie grazie dopo una professionale medicatura del mio alluce, la cui pelle avevo regalato ad un sasso in uno dei tanti momenti maldestri che mi caratterizzano).

Al di là delle magnifiche discese la vera nota di questa vacanza é lo sfato di un mito.. quello secondo cui la presenza contemporanea in uno stesso loco della sottoscritta e di Schwarz forma una congiunzione astrale tale da portar sempre il brutto tempo (v. Corsica…). Ebbene… nonostante il luogo scelto per le vacanze ben si addice a situazioni meteorologiche umide e fredde, in Norvegia abbiamo trovato sole e temperature molto miti 10 giorni su 12! Aggiungiamo a ciò i buoni livelli d’acqua trovati nei fiume e il risultato non poteva che essere strepitoso.

Unica nota stonata… i cd di pomp, non apprezzati (solo perché non capisce nulla di musica) dal Maifrè che ha trascorso metà della vacanza a cercare di sintonizzarsi su reti radiofoniche che trasmettessero musica a lui confacente, e l’altra a cercare un cd tra quelli di pomp che sopperisse a tale mancanza!

Per il resto quello che è successo potrà esservi raccontato dai singoli componenti della spedizione costellata comunque da molti segreti custoditi dai troll delle norway mountain che mai verranno rivelati.. nessuno saprà infatti mai:

– Quante birre Menabrea sono state bevute all’insaputa degli altri dai singoli componenti della compagnia dei Paoli;

– Che fine ha fatto l’antenna della Ford Focus;

– Se Maifrè ha fatto veramente i salti dello Store ulla o se si tratta di fotomontaggi;

– Cosa ci faceva la sottoscritta in riva alla Sjoa con due paia di mutande da uomo in mano (non quello che pensate!!! …e nemmeno la bella lavanderia…);

– Se quello che abbiamo spruzzato sulle canoe era disinfettante o diserbante;

– se i vari dolori a schiene, colli, spalle erano veri o semplici pretesti per ricevere cure dalla crocerossina;

– Chi sono i P&P di Brockenback mountain, fotografati mentre nudi fanno il bagno in un fiume;

– Come abbia fatto la compagnia dei tarzanelli ad entrare con tutto il materiale nella ford focus e a farci stare 4 canoe

– Se in Norvegia esistono davvero i cervi norvegesi (alias alci)

– Se è stato trovato il tarz-anello

– Che cos’abbiano pensato le mucche e il cavallino all’imbarco dell’Ulva vedendo Maifré incastrato tra le piante prima e per terra come un salame dopo

– a chi apparteneva la parrucca di Gigi

– Se la bici di Lorenzo e Matteo ha retto il loro peso

– Se la sottoscritta e pomp hanno davvero percorso 500 m di dislivello in un’ora in bici

– Chi ha vinto la gara di rally

– dove sono finiti i calzini di Pamina;

– se nella teiera che Pomp ha acquistato a Bjorli e che tanto venerava c’era Aladino;

– Cos’abbiano fatto Pomp e Schwarz dalle 17 alle 1.30 di notte del venerdì della partenza

Resoconto canoistico

Discesi Sjoa (tratti Playrun, Amot, Riddersprangen), Lagen (rosti canyon), Store Ulla, Jori (lower), Rauma (upper); Ulva, Driva (Graura con livellone); Grovu (upper); Otta (pollfossen), Tora Bora, Bovra (upper), Ostri, Songnalselva, Veigh

Percorsi in auto (in Norvegia) 2500 km

5 bagni; molti eschimi; pochi trasbordi; 4 canoe e una pagaia perse e poi ritrovate; 1 pagaia persa; 1 canoa rotta; 1 portapacchi scoppiato; e tanto tanto tanto divertimento

Elenco dei titoli olimpici vinti dai componenti della spedizione:

Campioni di ciugnate dolciarie.. ex equo Milca e Pomp

Campioni di ciugnate in generale: la compagnia dei tarzanelli

Campione di rodeo nei buchi: schwarz

Campione di risate: Daniele

Campione di sub: Pomp

Campione di fondo: Marcello alla rincorsa della barca perduta

Campione di discese: Maifrè, l’unico che non ne ha saltata una in 12 giorni

Campione miglior traghetto in corrente: Marcello sull’Otta

Campione abbattuto: Andreino dopo aver visto la sua amata canoa ridotta molto male

Campionessa di sopportazione: Pamina   (ndr macche noi l’abbiam sopportata )

Campione in arrampicata (su vetri): maifrè

Campioni in riparazione: team Marcello, Andreino e Schwarz

Campione di slittino: Schwarz 

E per finire… 

I menù della casa (compagnia dei Paoli)

Caffè Vergnano grappe sopraffine birra menabrea, tisane profumate, coca cola

Verdure fresche e grigliate, piadine dolci e salate, affettati s. daniele, parmigiano reggiano, pasta garofalo con crevette e zucchine, pasta carbonara, rösti, petti di pollo, zuppe fatte in casa, guacamole, frittate, salmone, aragoste.

Dessert: torte fatte in casa, crema alla vaniglia con lamponi, budino al cioccolato, banane soufflé con salsa al cioccolato, tortino al cioccolato con panna montata, biscotti del mulino bianco con nutella

Colazione: 10 tipi di biscotti e corne flakes, müesli con frutta fresca, latte caffè, pane miele e marmellata, torte

I menù del Tugurio (compagna dei Tarzanelli)

Acqua del fiume, birra bavaria, vile the nero senza zucchero

Tonno, tonno e maionese, tonno e marmellata, tonno e formaggio, tonno e miele, tonno e ketch-up;

 Dessert: qualche biscotto secco o pane in cassetta e marmellata

 Colazione: avanzi della sera prima

 Un grazie a tutti quanti per la splendida compagnia e vacanza!

 Milca


0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *